Grani antichi
I grani antichi, coltivati in Italia fin dai tempi dell’Impero romano e abbandonati nel secondo dopoguerra del Novecento, a favore di grani selezionati per aumentare la produzione, sono oggi riscoperti per le loro eccellenti qualità nutrizionali. Pur offrendo una resa minore rispetto ai grani moderni e al processo di trasformazione che rende le farine bianche raffinate, sono più digeribili, poveri di glutine, a basso indice glicemico e contribuiscono alla prevenzione di diabete, malattie cardiache e obesità.
Un’antica varietà di grano tenero tipica dell’Abruzzo è la Solina, che grazie alla propria robustezza risulta essere particolarmente adatta a una coltivazione in regime biologico (non richiedendo fertilizzanti) e, grazie alla sua capacità di accestimento, riesce a competere con le erbe infestanti, non rendendo così necessario l’uso dei diserbanti chimici. La Solina è un frumento tenero ad habitus nettamente invernale (viene seminato in inverno), resistente al freddo e ben adattato a terreni poveri. Nel corso dei secoli, questo grano ha rappresentato una risorsa fondamentale per le comunità rurali abruzzesi. All’interno del progetto Il Cespuglio sono stati seminati 3 ettari di MISCUGLIO EVOLUTIVO DI ALEPPO, oltre 2000 varietà di grano tenero selezionato nelle terre Siriane che non necessitano di concimi e diserbanti.






